Di fronte al panorama dei master italiani, spesso c’è l’imbarazzo della scelta. La vastità dell’offerta, quantitativamente e qualitativamente, impone il ricorso a parametri oggettivi, che costituiscono la garanzia migliore per uno studente. Gli autori delle guide informative esaltano il prestigio del loro master, elencando tutta una serie di standard di qualità. Dietro diciture anglosassoni o sigle incomprensibili, si nascondono i veri assi nella manica di un percorso di studio.
Di solito, per una scuola o una fondazione, l’accreditamento di maggiore affidabilità è quello della regione di appartenenza. Quando un ente di formazione possiede l’accreditamento regionale, significa che può garantire una serie di requisiti legati alle risorse infrastrutturali e logistiche, all’affidabilità economica, alle capacità gestionali, alle risorse professionali e alle interrelazioni maturate con le aziende presenti sul territorio, anche nazionale.
Risulta essere il caso, ad esempio, della Fondazione Istud di Stresa (da oltre quarant’anni attiva nel campo della formazione professionale superiore e della riceca sul management) oppure di Afor, ente lombardo in prima linea nel settore dell’energia, della cantieristica e dell’ambiente. Nel management, un altro punto di riferimento e l’ASFOR (Associazione Italiana per la Formazione Manageriale), di cui sono soci molti enti sul territorio.
Le certificazioni, poi, possono anche dare la dimensione dell’internazionalità di una scuola di master. Basti pensare, per esempio, al prestigio conferito da un marchio EABS (European Academy for Business in Society) o, ancor di più, dalla sigla EFMD (European Foundation for Management Development), associazione europea che fornisce diversi tipi di certificazione e che, in Italia, vede affiliate scuole come l’Alma Graduate School di Bologna o la stessa Istud di Stresa. Ovviamente, è bene rammentare che qualsiasi certificazione o accreditamento che si voglia prendere in considerazione come metro di valutazione della serietà e professionalità va considerato utile e valido solo se è dimostrabile che l’Ente che certifica attiva un reale e costante monitoraggio dell’attività formativa della scuola.