La professione dell’ottico non è una professione sanitaria ma rientra tra le “arti ausiliarie delle professioni sanitarie”. Non si tratta quindi di un professionista sanitario che cura dei pazienti bensì di un professionista che si occupa dei difetti della vista, utilizzando mezzi ottici correttivi.
L’ottico è un professionista che fornisce, realizza e adatta i mezzi di correzione dei difetti della vista – di regola – su prescrizione del medico oculista, misurara e controlla le lenti (potenza, diametro, spessore e curvatura) e ne individua e corregge i difetti. Può esercitare la sua attività in proprio, come libero professionista, in aziende di strumentazione ottica o in laboratori di montaggio di lenti. Può operare anche all’interno di strutture sanitarie pubbliche o private (Asl e reparti di oculistica di ospedali) in collaborazione con il Medico oculista.
Come titolare di un negozio specializzato, o come lavoratore dipendente all’interno di un punto vendita di ottica, commercializza inoltre: ausili visivi – lenti, montature, lenti a contatto – e di protezione dai raggi ultravioletti.
Il rapido sviluppo nella produzione delle attrezzature, degli strumenti e dei materiali, richiede un continuo aggiornamento tecnico di questa figura professionale.
In molti casi l’ottico esegue esami a clienti che riscontrano una diminuzione del visus (acutezza visiva) o dell’acutezza della risoluzione, fornendo egli stesso lenti correttive